Tsunami in Giappone

Le tragedie altrui sono eventi che scivolano sulla nostra vita.
Un tornado spazza via mezza New Orleans? Domani avrò ancora gli esami all'università da preparare. La Libia è scossa da una guerra civile? Spero che la cosa si risolva per il meglio, ma purtroppo non posso farci niente.
Un terremoto capace di spostare di dieci centimetri l'asse terrestre ed uno tsunami terrificante travolge il Giappone? Fisso la televisione ammutolita, mentre le immagini si susseguono una dopo l'altra, in una danza di morte e distruzione.
Restiamo in un silenzio, io e la mia famiglia, rotto solo dagli sporadici commenti alle terribili sequenze che non possiamo far altro che osservare ed io mi domando, egoisticamente, se i ragazzi giapponesi che ho conosciuto online stanno bene, se non sono anche loro lì, da qualche parte in mondovisione, a combattere contro la furia delle onde.
Ma i giapponesi sono forti. Li ho sempre ammirati soprattutto per questo e sono certa, mentre su internet mi confermano di stare tutti bene, che saranno capaci di risollevarsi e ricostruire.
E con questa convinzione riprendo il filo mai interrotto della mia esistenza: esami, università, quel regalo di compleanno da comprare...
Ma oggi un messaggio su internet mi riporta bruscamente alla realtà. Getakichi (nome fittizio) una ragazza che stimo da sempre e che rappresenta una delle ragioni principali per cui io abbia un account su DeviantArt, Getakichi che l'11 marzo ci scrive di non preoccuparci, che lei e la sua famiglia stanno bene. Getakichi scrive "Oh mio Dio, proprio adesso un grosso terremoto sta avvenendo in Shizuoka!! Oh Dio salvaci, perfavore!".
E io sono qui, impotente, dall'altra parte del mondo e non riesco più a trattenere le lacrime.
La tragedia non è più un qualche cosa di lontano, vissuto da altre persone, ma diventa protagonista quando ti rendi VERAMENTE conto che a viverla non sono solo statistiche, ma persone reali.